L’oracolo del Tuscolo – Episodio 3

Visione consentita ai minori

L’oracolo del Tuscolo Episodio 3 – è una serie web con l’omelia minima di Don Massimo diretta e interpretata da Antonio Lanni, ispirata da una sua idea e scritta da Roberto Pantano. Nato in tempi di coronavirus, con mezzi di fortuna e nel limite scenografico e tecnico/produttivo, pensato per il web, il format “L’Oracolo del Tuscolo” nella sostanza contiene il tema ironico/assurdo e trova origine negli aforismi e pensieri partoriti dall’ironia pungente e sagace di Roberto Pantano, già regista dell’apprezzato cortometraggio “InterNos Le Courtmètrage”, riadattati da Annamaria Zevola, anch’ella sceneggiatrice di InterNos.
Guarda l’Episodio precedente.
Il prossimo episodio verrà pubblicato sabato prossimo, non mancare…..

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L’oracolo del Tuscolo Episodio 3

Protagonista della serie Don Massimo, un simpatico prelato che si fa portavoce della parola del fantomatico Maestro dell’Oracolo del Tuscolo appunto. Don Massimo ha il volto di Antonio Lanni, poliedrico attore cassinate, dal dramma e dalla recitazione impegnata come ad esempio “Don Sturzo—“italiani/Paolo Mieli prodotto dalla Rai e nei film “Stato di Ebbrezza” di Luca Biglione e “The dream” di Paolo Sorrentino, passando sul set di Ridley Scott(“Tutti i soldi del mondo”) e numerosi spot sociali ma anche ironici, nonché nel ruolo di Severino nel corto “InterNos Le Courtmètrage” diretto dallo stesso Pantano.

Per gli autori, “L’Oracolo del Tuscolo” non vuole essere irriverente né blasfemo né irrispettoso nei confronti di qualsiasi comunità religiosa. Esso piuttosto è l’opportunità per sdrammatizzare i momenti così delicati che stiamo vivendo. La serie prende spunto dalle simpatiche massime di Roberto Pantano, il quale si diverte a portare scompiglio e a giocare con le parole, utilizzando gli svariati sensi e significati a cui si presta la nostra bellissima lingua italiana.

La sceneggiatrice di InterNos Annamaria Zevola

Parliamo di te Annamaria. Puoi farci un quadro della tua biografia e della tua attività di sceneggiatrice? Da dove nasce questo impulso verso la scrittura e il cinema?
Sia io che Roberto veniamo da due mondi completamente lontani dal cinema. Personalmente sono laureata in Scienze politiche e in passato mi sono occupata di gestione di appalti, lavorando presso società private e pubbliche. Tuttavia ho sin da piccola coltivato la passione per la lettura e la scrittura, frequentando corsi di giornalismo e scrivendo per varie piccole testate. Un giorno ho incontrato tramite amici Roberto che, pur essendo un professionista nel settore della ristorazione, ha da sempre coltivato la passione per il cinema e aveva già scritto alcune sceneggiature. Ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda e abbiamo cominciato a scrivere insieme.

Annamaria Zevola

Nata a Napoli, dove studia con profitto e matura significative esperienze lavorative nel settore amministrativo pubblico e privato, si avvicina per la prima volta all’ambiente cinematografico nel ruolo di ricercatrice storica per un lungometraggio di ispirazione medievale.
Affascinata da questo mondo, si approccia alla scrittura nella stesura di questo cortometraggio.

Quali sono i maestri del Cinema a cui vi ispirate?

Ne potrei citare tantissimi: Hitchcock, Wenders, Polanski, Buñuel, sono tra i registi con cui alcuni critici hanno riscontrato un filo rosso per via di una sorta di rovesciamento dei canoni che emerge nel nostro cortometraggio, nel quale il confine tra il bene e il male è molto sottile. Ovviamente ci hanno influenzato tanti registi ma abbiamo cercato di dare la nostra impronta personalissima, raccontando le cose con semplicità.

E ricordate, come dice il profeta:
“C’è sempre bisogno di credere: credi in te stesso!, perché la gente ha bisogno di RIDERE”.

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