La molecola contro Covid-19 – i medici «Può essere la svolta». Dalle prime evidenze autoptiche sarebbero i trombi diffusi a essere letali Imminente la stesura di un protocollo.
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BARI
La resurrezione sembra vicina. Per chi crede, è una speranza perpetua che si rinnova. Per la scienza è una prospettiva che necessita di indiscutibili evidenze empiriche. Ma, dopo la via crucis (e decine di migliaia di morti) una luce fulgente si scruta nel tunnel. La molecola di… Dio ha un nome: si chiama eparina. Non è un nuovo farmaco, è un conosciuto anticoagulante dal costo irrisorio, ma, a quanto pare, dall’efficacia decisiva nella lotta contro il Sars-CoV-2. Fluidificante del sangue, previene la formazione di coaguli sanguigni anomali. Sono, infatti, i trombi gli alleati più preziosi della Covid-19, secondo le rilevazioni degli specialisti italiani dopo le prime autopsie effettuate sui cadaveri infetti.
COCKTAIL
Il cocktail che potrebbe sconfiggere definitivamente il morbo è costituito appunto da anti-infiammatori («la letteratura scientifica, soprattutto cinese, affermava fino a metà marzo, che non bisognava usarli») e anti-coagulanti, una miscela che potrebbe farci tornare molto presto alla normalità.
«La nostra – spiegano gli ambienti della ricerca – è la più ampia casistica mondiale, poiché i cinesi hanno pubblicato praticamente quasi nessun report sulle autopsie». Ma gli studi sono comunque agli albori.
Gli anatomopatologi hanno chiesto di procedere soprattutto per investigare i decessi di pazienti relativamente giovani, e altrimenti sani, aggiungendo quanti più dati possibili circa la data di esordio dei sintomi, le eventuali comorbilità, le terapie effettuate, il sistema di supporto di ossigeno, il passaggio in terapia intensiva, per capire quanto ci sia di pregresso nei polmoni disastrati esaminati e spiegarsi alcuni reperti anomali. Ma le terapie a base di eparina, di fatto in corso da qualche giorno, anche prima del via libera dell’Agenzia italiana del farmaco, hanno acceso l’entusiasmo (ma senza abbandonare la necessaria prudenza).
«Non vorremmo sembrare eccessivi – chiariscono i ricercatori – ma crediamo di aver dimostrato la causa della letalità del Coronavirus. Se così fosse non servono le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire, queste tromboembolie.
Serve a poco ventilare un polmone dove il sangue non arriva. L’efficacia del trattamento terapeutico, poi, ci induce a ritenere che sia questo il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni si riducono (come registrato anche dalla Gazzetta – ndr). Sta diventando una malattia curabile a casa. Per me si potrebbe tornare alla vita normale e riaprire le attività commerciali. Insomma, basta con le attuali restrizioni. Non subito, certo. Ma molto presto».
RESURREZIONE
Dopo la… passione e la morte, c’è sempre una resurrezione. Il momento di abbassare guardia e mascherine non è ancora giunto. Ma il ritorno all’abbraccio potrebbe essere più vicino di quanto si pensi grazie alla molecola di… Dio. Poi, ci vorrà un altro miracolo. Ma stavolta non saranno medici e ricercatori a essere in prima linea. Sconfitto il Sars-CoV-2, sarà il momento di far ripartire il Paese. E qui ci vorranno santi politici navigatori (e navigati).
Articolo integrale alla pagina lagazzettadelmezzogiorno.
Speriamo presto
Speriamo nel miracolo