Come il coronavirus si diffonde nell’aria: che cosa dicono gli studi

Coronavirus diffusione – una ricerca del MIT sostiene che le goccioline più leggere possono diffondersi fino a 8 metri di distanza. Anche l’Oms sta rivedendo le raccomandazioni sulle mascherine.
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Come il coronavirus si diffonde nell’aria: che cosa dicono gli studi

Coronavirus diffusione – l’Organizzazione mondiale della Sanità sta prendendo in seria considerazione gli ultimi studi scientifici sulla diffusione del coronavirus nell’aria e si è detta pronta a rivedere le linee guida sulle mascherine.

David Heymann, responsabile del gruppo di lavoro che si occupa del tema all’Oms ha dichiarato alla Bbc che «stiamo studiando le ultime evidenze scientifiche e una nuova ricerca potrebbe portare a un cambiamento nelle linee guida sulle mascherine.

È emerso che uno starnuto crea una nuvola sia di droplets sia di goccioline piccole che può arrivare fino a 8 metri di distanza. Le goccioline emesse con starnuti e tosse di persone infette possono viaggiare fino a due metri e poi cadono per la forza di gravità.

L’aereosol, che sono goccioline più piccole, può però restare sospeso in aria e raggiungere distanze maggiori come ha chiarito questo studio.

il virologo Fabrizio Pregliasco avverte che non creiamo però troppa agitazione perché è vero che gli studi indicano una potenzialità di dispersione ambientale maggiore ma parliamo sempre di ambienti chiusi e contesti ospedalieri.

All’aperto non ci sono pericoli».
Vedi articolo integrale Corriere della Sera.

2 Risposte a “Come il coronavirus si diffonde nell’aria: che cosa dicono gli studi”

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