Comico – bambini Giapponesi, è uno sketch molto divertente di due bambini Giapponesi che mostrano alcune scenette simpatiche durante la loro vita quotidiana.
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Info – Cartoni giapponesi: cose da bambini?
La programmazione televisiva ha imparato a seguire i gusti e le necessità del pubblico, che varia a seconda delle fasce orarie: i programmi cambiano dal mattino al pomeriggio, dalla sera alla notte. E siccome il pubblico non è solo adulto, vengono anche proposti molti show per bambini e adolescenti.
Può capitare che un adulto si accorga che i programmi proposti ai bambini non sono adatti alla loro età, come ad esempio certi cartoni animati. Ma non si deve sorprendere, perché non tutti i cartoni sono ideati per i bambini. In particolare quelli proposti da un Paese che ne è il principale produttore: il Giappone.
Innanzitutto, la maggior parte di questi “anime” (il nome dei cartoni in giapponese: deriva dalla parola inglese “animation”) è il seguito del successo di un “manga”; questo termine è la traduzione giapponese di “fumetto”, usato dal mondo occidentale per identificare esclusivamente quello giapponese. La tradizione fumettistica giapponese è molto consolidata: basti pensare che la prima rivista maschile di manga risale al 1914, quella femminile al 1923.
Ora, come in letteratura, i manga si differenziano per generi: manga d’azione, comici, gialli, romantici, horror e via dicendo. Ma oltre a questa divisione comune, se ne può fare un’altra, quella tra fumetti per bambini, ovvero “kodomo manga”, quelli per ragazzi, “shounen manga”, quelli per ragazze, “shoujo manga”, e i fumetti per giovani uomini, “seinen manga”, e per giovani donne, “josei manga”.
Capita però che anche i manga più innocui contengano riferimenti o scene non adatti ai bambini: in Italia questo problema viene scavalcato con la censura, praticata anche su serie molto famose, come ad esempio “Rossana” (il cui titolo originale è “Kodomo no omocha”, che significa “Il giocattolo dei bambini”).
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