Coronavirus, il bollettino di oggi 9 aprile 2020
Aumentano i guariti e si alleggerisce la pressione sugli ospedali con il calo dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Resta alto però il numero delle vittime.
Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale, i casi totali nel nostro Paese sono 143.626, al momento sono 96.877 le persone che risultano positive al virus.
Le persone guarite sono 28.470.
Vedi anche il Bollettino precedente 8 aprile 2020 Covid-19.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.485, in terapia intensiva 3.693, mentre 63.084 si trovano in I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.976, in terapia intensiva 3.898, mentre 60.313 si trovano in isolamento domiciliare.
I deceduti sono 16.523, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
Bollettino Covid-19 del 9 aprile della Protezione Civile
• Casi attuali: 94.067 (+880, +0,9%)
• Deceduti: 17.127 (+604, +3,7%)
• Dimessi/Guariti: 24.392 (+1.555, +6,8%)
• Ricoverati in terapia intensiva: 3.792 (-106, -2,7%)
• Totale casi: 135.586 (+3.039 in più rispetto a ieri per una crescita del 2,3%)
I tamponi effettuati oggi sono stati 33.713, qualcuno in più rispetto a ieri (30.271). Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di un malato ogni 11,1 tamponi fatti, il 9%. È il valore più basso da inizio emergenza. I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.718, mentre 61.557 sono in isolamento domiciliare fiduciario.
Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo, ha commentato Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di Sanità.
“Speriamo di assistere ad una flessione, ma bisogna sempre tenere a mente che il virus resterà nella popolazione, e anche se arriveremo a zero tra una settimana o un mese non sarà tana libera tutti”, ha continuato il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss sottolineando che bisognerà ingaggiare con il virus una “dura lotta”. “Dobbiamo mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale – ha concluso – perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione.
Aspetto sempre la notizia madre
Io pure