
Covid-19, il bollettino di oggi 12 gennaio 2021 – sono 616 morti e 14.242 contagi. In crescita il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale, 196 le persone che nelle ultime 24 ore hanno fatto accesso ai reparti di terapia intensiva. Purtroppo 616 nomi si sono aggiunti alla lunga lista delle vittime correlate all’epidemia di Sars-Cov-2. Qui di seguito gli aggiornamenti in diretta dalle regioni.
INDICE
- Bollettino Covid-19 del 12 gennaio della Protezione Civile
- In Lombardia sono 1.146 casi, salgono i ricoveri
- In Lazio – Roma, a Roma città 846 nuovi casi. 1381 i nuovi contagi nel Lazio
- Puglia sono 200 nuovi casi su oltre 10mila tamponi. Impennata di decessi nel Barese: 22 morti in un giorno
- In Toscana sono 303 nuovi casi e 12 positivi tra Livorno e provincia
- In Campania i positivi salgono per 662 casi ma ci sono 44 morti
Vedi anche il bollettino precedente 11 gennaio 2021.
Guarda anche la lista completa mese per mese di tutti i bollettini Covid-19, giorno per giorno, utile per una ricerca scolastica, uno studio statistico, ecc.
Bollettini Covid-19 – Anno 2020:
- Aprile – Top List del mese,
- Maggio – Top List del mese,
- Giugno – Top List del mese,
- Luglio – Top List del mese,
- Agosto – Top List del mese,
- Settembre – Top List del mese,
- Ottobre – Top List del mese,
- Novembre – Top List del mese
- Dicembre – Top List del mese.
Classificazione Regioni
È atteso per il 14 gennaio il nuovo Dpcm, che detterà con decorrenza 16 gennaio le regole per il contenimento del virus nelle prossime settimane. Il confronto tra il Governo e le Regioni non ha raggiunto l’intesa, per ora. Il 13 gennaio si attende la relazione alle Camere del ministro della Salute, Roberto Speranza. Subito dopo ci sarà la riunione conclusiva con i Governatori. Tra le misure attese, la cosiddetta stretta anti movida (con il possibile stop all’asporto dei bar dopo le 18 nel fine settimana), la riapertura dei musei nelle regioni in fascia gialla, il mantenimento del divieto di mobilità interregionale per tutti, oltre ai nuovi parametri che determinano il passaggio nelle diverse fasce di rischio.
Bollettino Covid-19 del 12 gennaio della Protezione Civile
- Nuovi casi: 14.242 (ieri 12.532)
- Casi testati: 53.604 di cui 26.57% positivi (ieri 42.623)
- Tamponi (diagnostici e di controllo): 141.641 di cui 10.05% positivi (ieri 91.656 di cui 13,7% positivi)
- Attualmente positivi: 570.040 (ieri 575.979)
- Ricoverati: 23.712, +109 (ieri 23.603, +176)
- Ricoverati in Terapia Intensiva: 2.636, -6, 196 nuovi (ieri 2.642, +27, 168 nuovi ingressi)
- Totale casi positivi: 2.303.263 (ieri 2.289.021)
- Deceduti: 79.819, +616 (ieri 79.203, +448)
- Totale Dimessi/Guariti: 1.653.404 (ieri 1.633.839)
- Vaccinati: 731.539* (ieri erano 654.362)
*si tratta del 73,6% delle 993.525 dosi consegnate da Pfizer all’11 gennaio.
In Lombardia sono 1.146 casi, salgono i ricoveri
Meno tamponi, meno casi ma continua a salire la pressione sugli ospedali Lombardi. Nella giornata di martedì 12 gennaio, a fronte di 15.964 tamponi, sono stati accertati altri 1.146 casi in tutta la Regione (342 in meno rispetto a ieri); il rapporto fra tamponi effettuati e i nuovi positivi è del 7.18 %. Tra Milano e hinterland sono state trovate altre 370 persone positive al virus. I dati sono stati resi noti dal Ministero della salute attraverso il consueto bollettino.
Nelle ultime 24 ore ci sono stati 38 nuovi accessi in terapia intensiva in Lombardia. Il totale dei letti di rianimazione occupati è aumentato di 4 unità rispetto a ieri; ora sono 466 le persone con gravi insufficienze respiratorie ricoverate nelle terapie intensive degli ospedali regionali. I posti letto occupati dai pazienti meno gravi sono aumentati di 119 unità per un totale di 3.641. Negli ospedali della Regione ci sono in tutto 4.107 persone affette da SarsCov2 (123 in più rispetto a lunedì).
Le persone che si sono negativizzate nelle scorse 24 ore sono 1.184 ; in totale i lombardi che sono guariti dal covid sono 421.890. Si allunga la scia di morte provocata dal virus. In una sola giornata ha ucciso altre 54 persone; il totale (ufficiale) è arrivato a quota 25.903.
Fontana sull’addio di Gallera
“Io personalmente e la mia giunta non abbiamo fatto contestazioni all’assessore Gallera”. A parlare del recente rimpasto nella Giunta della Lombardia è il presidente della Regione, Attilio Fontana. Lo fa in una intervista a Mattino 5.
Le sue parole a proposito dell’uscita di scena di Giulio Gallera, ormai ex assessore al Welfare in Regione Lombardia, incuriosiscono non poco. Il governatore parla dell’avvicendamento tra Gallera e l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti, come se Gallera fosse andato via per una sua scelta, quindi con delle dimissioni. Una cosa, ovviamente, mai avvenuta avvenuta nella realtà.
L’ex titolare al Welfare, infatti, è saltato dopo un rimpasto. Rimpasto che a questo punto, viste le dichiarazioni dello stesso Fontana, è stato molto più voluto dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, che dall’amministrazione regionale stessa.
Fontana: “Gallera è andato via perché era stressato”
“Le motivazioni date in pubblico le ha date anche a me – ha affermato Fontana – si trattava di un periodo veramente molto difficile, faticoso, stressante e ha ritenuto, come ha detto lui, che il periodo di guardia fosse finito e ha preferito prendersi un periodo di riposo”, ha continuato Fontana. Parole che non hanno convinto il giornalista Francesco Vecchi in studio che gli ha chiesto se non fosse stanco anche lui da presidente: “Io sono molto stanco, ma cerco di tener duro. Evidentemente i fisici reagiscono in modo diverso”, si è giustificato Fontana.
Fontana ha parlato delle due fasi del piano vaccini
Durante l’intervista il governatore ha parlato anche del tema caldo dei vaccini anti covid e del piano vaccinazione. “Il primo giro di forniture di vaccini si concluderà il 25 gennaio. Quindi – ha detto – siamo perfettamente in linea con le consegne. Anticiparci eccessivamente comporta il rischio, come alcune Regioni che hanno fatto una corsa hanno già denunciato, di trovarci poi al momento del richiamo senza vaccini. Abbiamo raggiunto un impegno con il Governo che era quello di chiudere il primo giro entro il 28-29 gennaio per cominciare in febbraio il secondo giro”.
“Se avessimo fatto le corse – ha spiegato – probabilmente qualcuno si sarebbe poi trovato senza la possibilità di fare il richiamo che va fatto entro 19-23 giorni. È tutto previsto, se poi la gente vuole fare polemica per il gusto di farla, per dire che la Lombardia non è brava e non è capace, è facile. Noi stiamo rispettando il progetto che è stato concordato con il commissario Arcuri”.
La zona rossa in Lombardia non è una certezza
A proposito dell’ipotesi dell’ingresso della Lombardia in zona rossa, Attilio Fontana ha detto che si tratta, appunto, solo di un’ipotesi al momento. “Adesso c’è un rimescolamento perché ieri nell’incontro col governo abbiamo parlato a lungo, è possibile che i parametri possano essere rivisti – ha aggiunto Fontana – e si stanno studiando una serie parametri come il numero di tamponi effettuati, numero contagiati per tamponi effettuati”.
“Sulla base delle odierne situazioni noi siamo in zona arancione e ci avviciniamo alla zona rossa perché uno dei parametri che resta valido è l’Rt – ha concluso – che noi abbiamo a 1,24 quando il termine è fissato a 1,25”.
In Lazio – Roma, a Roma città 846 nuovi casi. 1381 i nuovi contagi nel Lazio
Oltre 300 casi di Coronavirus in più a Roma città, con una diminizione dei contagi sia nei Comuni della provincia della Capitale (247 martedì a fronte dei 427 del giorno prima) che nei capoluoghi di provincia (263 rispetto ai 288 delle 24 ore precedenti). Sono 1381 i nuovi casi di Covid19 registrati nel Lazio alla giornata di martedì 12 gennaio. Un aumento che rispecchia anche un maggior numero di tamponi effettuati (+ 2702 rispetto a ieri). Lo si evince dal bollettino quotidiano dei contagi reso noto dalle Asl territoriali.
“Su oltre 13mila tamponi nel Lazio si registrano 1381 casi positiv, 42 i decessi e 1633 i guariti. Diminuiscono i decessi ed i ricoveri – il commento dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato – mentre aumentano i casi e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 10%, me se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 4%. I casi a Roma tornato a quota 800”.
Coronavirus: il bollettino del 12 gennaio 2021
Nel complesso, alla giornata del 12 gennaio sono 78587 gli attuali casi positivi Coronavirus nella regione Lazio. Di cui 75390 sono in isolamento domiciliare, 2871 sono ricoverati non in terapia intensiva, 326 sono ricoverati in terapia intensiva. 4218 sono i pazienti deceduti e 99491 le persone guarite. In totale sono stati esaminati 182296 casi.
Coronavirus a Roma: i dati del 12 gennaio
- Nella Asl Roma 1 sono 376 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano tre decessi di 69, 78 e 84 anni con patologie.
- Nella Asl Roma 2 sono 315 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Centododici i casi su segnalazione del medico di medicina generale. Si registrano undici decessi di 59, 64, 70, 73, 78, 80, 83, 85, 86, 91 e 94 anni con patologie.
- Nella Asl Roma 3 sono 155 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Otto casi sono ricoveri. Si registrano tre decessi di 73, 79 e 88 anni con patologie.
Covid19 nei Comuni della provincia di Roma
- Asl Roma 4 sono 14 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 81 e 84 anni con patologie.
- Nella Asl Roma 5 sono 134 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi di 72, 87, 87 e 95 anni con patologie.
- Nella Asl Roma 6 sono 99 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi di 79, 80, 88 e 100 anni con patologie.
Coronavirus nel resto del Lazio
Nelle province si registrano 288 casi e sono quindici i decessi nelle ultime 24h.
- Nella Asl di Latina sono 106 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 61 e 87 anni con patologie.
- Nella Asl di Frosinone si registrano 99 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registrano sette decessi di 56, 66, 68, 77, 79, 80 e 90 anni con patologie.
- Nella Asl di Viterbo si registrano 40 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Sono sette i casi con link a struttura Villa Buon Respiro a Viterbo dove è in corso l’indagine epidemiologica. Si registrano due decessi di 88 e 91 anni con patologie.
- Nella Asl di Rieti si registrano 43 casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi di 73, 84, 86 e 96 anni con patologie.
Il bollettino dello Spallanzani del 12 gennaio 2021
In questo momento sono ricoverati all’Inmi Spallanzani di Roma “198 pazienti positivi al tampone per Sars-Cov-2” Lo sottolinea il bollettino numero 348 dello Spallanzani. Sono “35 i pazienti ricoverati in terapia intensiva – proseguono i medici – i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o in altre strutture territoriali sono, a questa mattina, 1.741”.
Vaccino Reithera pronto a giugno
Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto dal fondatore dell’Unicusano Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Sul vaccino Reithera. “E’ da poco iniziata la fase 2, poi ci sarà la fase 3 –ha affermato Vaia-. Nella fase 1 questo vaccino non ha dato nessun effetto collaterale serio, nessuna reazione avversa. E soprattutto è stato immunogenico, ovvero l’organismo in cui è stato inoculato il vaccino ha prodotto sia anticorpi che linfociti t. E non ci sarebbe bisogno della seconda dose, ma questo dovrà essere confermato in fase due e fase tre. Immaginiamo che il governo, come già annunciato, calerà una fiche sul nostro vaccino che, con una produzione di 100 milioni di dosi, renderà l’Italia autosufficiente. Siamo a buon punto, è probabile che sarà pronto a giugno-luglio, se si verificheranno due condizioni: la prima è che lo Stato italiano ci dia il suo sostegno in termini di finanziamento e questo lo do per scontato, la seconda condizione è che anche gli Stati latino-americani ci diano la possibilità di sperimentare fase 2 e fase 3”.
Sullo scetticismo nei confronti del vaccino
“A parte i no-vax, cioè le persone che per partito preso non sono d’accordo, io credo che vadano date giuste motivazioni a coloro che in buona fede fanno delle osservazioni. Qualcuno si può chiedere, se ci sono voluti 5-10 anni per fare alcuni vaccini, come mai in appena un anno voi dite che questo vaccino è sicuro? Non si è saltata alcuna fase riguardo alla sicurezza e all’efficacia. E’ stato possibile accelerare così tanto i tempi perché sono state messe in campo ingenti risorse economiche e umane. Se ci voleva un anno per somministrare a 500 persone una dose di candidato vaccino, qui si sono somministrate a migliaia di persone, perché si è creata nel mondo una pressione forte, un’attesa spasmodica rispetto all’esigenza vaccino. La scienza ha determinato una certezza e noi dobbiamo credere alla scienza. Questi vaccini sono sicuri ed efficaci”.
Sulla durata dell’immunità. “Siamo nel campo di una sperimentazione continua di un vaccino che combatte un virus che era sconosciuto, un nemico nuovo. Nel corso dell’esperienza di questi decenni abbiamo visto che questi coronavirus si comportano in un certo modo, è probabile che ci sarà un’immunità di 9-12 mesi, ma non è certo. Mi auguro che tutti i cittadini italiani si sottoporranno alla vaccinazione in modo che si sviluppi l’immunità di gregge. In ogni caso, non c’è nessun problema se ogni anno dovremo vaccinarci per il covid come facciamo per l’influenza, non sarebbe un problema”.
Sulle varianti del virus. “Durante questa estate in Italia ha circolato molto la variante iberica, che non ha dato nessun aumento della patogenità. Ad oggi vediamo un’alterazione morfologica non sostanziale della proteina spike. In ogni caso sembra che i vaccini coprano tutte le varianti finora conosciuta”.
Sulle terapie. “Noi in Italia siamo molto avanti rispetto agli anticorpi monoclonali, siamo in una fase sperimentale, adesso però Aifa sta per esprimersi. Appena Aifa si esprimerà noi utilizzeremo questi anticorpi monoclonali”.
In Puglia sono 200 nuovi casi su oltre 10mila tamponi. Impennata di decessi nel Barese: 22 morti in un giorno
Sono 1261 i nuovi casi di Covid in Puglia, secondo il bollettino epidemiologico per il 12 gennaio 2021. In totale sono stati effettuati 10458 test:
- individuati 398 nuovi positivi in provincia di Bari,
- 96 in provincia di Brindisi, 151 nella Barletta,
- 299 in provincia di Foggia,
- 82 in provincia di Lecce,
- 232 in provincia di Taranto,
- 2 residenti fuori regione,
- 1 caso di provincia di residenza non nota.
Impennata dei decessi, 42 in un giorno;
- 22 si segnalano in provincia di Bari,
- 1 in nella Barletta,
- 3 in provincia di Brindisi,
- 8 in provincia di Foggia,
- 8 in provincia di Taranto.
Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.133.040 test. In tutto vi sono 45.506 pazienti guariti e 55.250 casi attualmente positivi. Salgono leggermente i ricoveri, a quota 1562, 5 in più sul totale di ieri.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 103.496, così suddivisi:
- 39.727 nella provincia di Bari,
- 11.796 nella Barletta,
- 7.632 nella provincia di Brindisi,
- 22.444 nella provincia di Foggia,
- 8.294 nella provincia di Lecce,
- 12.940 nella provincia di Taranto,
- 563 attribuiti a residenti fuori regione;
- 100 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
In Toscana sono 303 nuovi casi e 12 positivi tra Livorno e provincia
Dodici soggetti contagiati tra Livorno e provincia (10 in città, uno a Collesalvetti e uno a Cecina). Salgono quindi a 9.315 le persone risultate positive al SARS-CoV-2 da inizio emergenza nel territorio livornese, mentre in Toscana nelle ultime 24 ore si registrano in tutto 303 nuovi casi (ovvero 76 in meno rispetto al precedente monitoraggio).
Guardando i dati regionali, complessivamente si tratta di una sostanziale riduzione di casi in termini di percentuale se correlata al numero dei tamponi: esclusi quelli di controllo, è risultato infatti positivo il 11,50% dei 2.634 soggetti testati contro il 18,40% di ieri quando erano state testate 2.060 persone. Considerata invece la totalità dei tamponi effettuati (7.569 contro i 5.650 di ieri), ovvero compresi anche i test di controllo, la percentuale di positività si attesta al 4,00% contro il 6,71% di ieri.
A proposito delle nuove positività, la Regione fa sapere che l’età media è di 47 anni circa (il 17% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 27% tra 40 e 59 anni, il 18% tra 60 e 79 anni, il 15% ha 80 anni o più), mentre nel bollettino odierno non vengono fornite indicazioni a proposito di stati clinici ed altre particolari situazioni. Da segnalare anche 21 decessi di cui uno a Livorno (un uomo di 89 anni), con il totale che sale a 3.905: un dato comunque definitivamente superato dalle guarigioni complessive che, con le 579 di oggi, salgono a 113.005 (89,9% dei casi totali).
Decessi, guarigioni, ricoveri e terapie intensive
Per quanto riguarda la situazione attuale, si riduce ancora il numero dei pazienti in cura in Toscana che sono 8.723 (-3,29% rispetto al -0,89% registrato ieri e al -1,45% del 10 gennaio) in virtù dei 125.633 contagiati da inizio emergenza, 113.005 guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”, risultati negativi al test ripetuto per due volte a distanza di 24 ore), 467 guarigioni cliniche (senza più sintomi ma non ancora negativizzati) e 3.905 decessi.
Da segnalare, infine, la situazione dei ricoveri che sono complessivamente 910 (23 in meno di ieri e 1 in più del 10 gennaio): tra questi sono 773 gli ospedalizzati ordinari (16 in meno di ieri) e 137 in terapia intensiva (sette in meno di ieri). In calo, infine, le persone in isolamento domiciliare (7.813, 274 in meno di ieri).
In Campania i positivi salgono per 662 casi ma ci sono 44 morti
I positivi al Covid-19 dall’inizio salgono a 201.454 per 662nuovi casi su 8.747 tamponi esaminati (2.166.203 dall’inizio della pandemia). Tra i nuovi contagiati presentano sintomi 25 persone, mentre 637 sono asintomatiche. In Campania negli ultimi 10 giorni sono stati registrati 9.655 casi. Sale ancora il numero delle vittime accertate del coronavirus: sono 44, di cui 13 decedute nelle ultime 48 ore e 31 in precedenza, ma registrate ieri. Le comunicazioni non avvengono subito, per le procedure di accertamento sulle cause effettive del decesso. Il totale dei morti di coronavirus, cioè da marzo 2020, è salito a 3.209. Negli ospedali in queste ultime 24 ore continuano ad aumentare i ricoverati, che erano calati progressivamente a cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021. Mentre nella terapia intensiva ci sono 109 pazienti su 656 posti letto disponibili, stesso dato del giorno precedente, sale il numero dei degenti nei reparti covid: sono 1.414 i posti letto occupati su 3.160 disponibili (tra dotazione pubblica e privata), 14 in più. La riserva di posti è di 1.746. Esaurite domenica le 67.020 dosi disponibili, ne sono arrivate lunedì altre 6.825.
La ripresa delle somministrazioni ha portato il totale a 72.103 vaccinati. In queste ore si attendono ulteriori scorte per integrare le giacenze, già ieri sera risultanti inferiori al 3 per cento delle forniture ricevute, secondo i dati della Protezione Civile. Intanto, di fronte alla ripresa del contagio sul territorio nazionale, il Governo si prepara ad inasprire le misure di contenimento nelle regioni che fanno registrare la maggiore concentrazione di casi. In queste ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 14.242 nuovi casi e 616 morti, con una distribuzione uniforme del nuovo contagio tra le regioni più popolose e densamente abitate, tra le quali spicca nell’ultimo giorno l’Emilia Romagna. La Campania è nella fascia gialla fino al 16 gennaio, data entro la quale si valuteranno i nuovi dati epidemiologici e diverranno operativi i nuovi parametri stabiliti dal Dpcm in arrivo.
LA SITUAZIONE CLINICA
L’Unità di crisi ha comunicato 44 vittime. Sale a 3.209 il numero totale dei morti per il coronavirus in Campania dall’inizio dell’epidemia. Sono state dichiarate guarite 2.746 persone nelle 24 ore, per un totale di 125.656. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio regionale, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute alle ore 17, i pazienti ricoverati con sintomi in Campania sono 1.414 (+14) in terapia intensiva 109 (stabile, ma con 8 ingressi nelle 24 ore), mentre 73.208 (-2.142) si trovano in isolamento domiciliare. I casi attualmente positivi, cioè detratti i guariti e i deceduti, sono 72.589 (-2.128) contro 201.454 casi totali dall’inizio della pandemia.
POSITIVI AL CORONAVIRUS NELLE PROVINCE CAMPANE
Il Dipartimento della Protezione Civile ha diffuso alle ore 17 l’aggiornamento relativo ai casi positivi al coronavirus nelle province della Campania. I dati:
- Napoli 122.489 (+559),
- Caserta 36.295 (+67),
- Salerno 28.250 (+240),
- Avellino 9.178 (+3),
- Benevento 5.006 (+32). Ù
Il dato riferisce il riepilogo diffuso dalla Protezione Civile comprendente anche casi già noti ma solo ora confermati. Non sono riportati ulteriori casi in attesa del secondo tampone di conferma.
PERSONE CON DISABILITÀ E OPERATORI DEI CENTRI DIURNI NEL PIANO DI VACCINAZIONE. ACCOLTA IN CAMPANIA LA RICHIESTA DI ANFASS E FISH
Nel piano di vaccinazione della Campania le persone con disabilità e dei loro accompagnatori a partire dal mese di febbraio. La Regione ha accolto l’istanza avanzata dai rappresentanti di Fish ed Anffas Campania, individuando inoltre le persone con alti livelli di esposizione al virus e vulnerabilità all’infezione da SARS-CoV-2. «Nei primi giorni del 2021 tale richiesta è stata accolta dal Direttore Generale della Sanità Regionale, Antonio Postiglione, e dott. Trama della Direzione Generale per la Tutela della Salute. Nell’ambito della vaccinazione, quindi, rientrano le persone con disabilità e degli operatori residenti nelle RSA e dei Centri Diurni», ricordano Anfass e Fish, che concludono con il Presidente Fish, Daniele Romano, ed il Presidente Anffas Campania, Salvatore Parisi. «Attraverso questa scelta, la Regione anticipa le decisioni del Governo che, solo il 7 gennaio ha comunicato che le persone con disabilità e i loro accompagnatori saranno vaccinati a partire dal mese di febbraio».
IERI NUOVE SCORTE DI VACCINO. IN CAMPANIA OGGI ALTRA TRANCHE: CON PFIZER-BNT ANCHE LE PRIME DOSI DI MODERNA
Il Ministero della Salute ha inviato le prime scorte alla Campania, che ha esaurito domenica la dotazione consegnata tra il 27 dicembre e il 7 gennaio. Questo ha consentito di proseguire le somministrazione, ma non basta. Oggi nuovo invio. Ci saranno anche alcune dosi del vaccino Moderna tra le scorte in arrivo a Napoli con il carico annunciato. L’Istituto Superiore di Sanità affiderà al Ministero della Salute l’approvvigionamento che verrà smistato prioritariamente tra le regioni che hanno gestito meglio e più rapidamente la campagna di immunizzazione, a cominciare dalla Campania. Laddove si è completata la vaccinazione dei medici, degli operatori collegati al sistema sanitario, del personale e degli ospiti delle Rsa, potrebbero essere autorizzate le somministrazioni a nuove categorie, in particolare ai cittadini dagli 80 anni in su. Ma si parla anche dei docenti. Lo si definirà nelle prossime ore.
VACCINO ANTI COVID-19, TRA LE PRIORITÀ MEDICI E INFERMIERI IN PENSIONE
In Campania medici e infermieri in pensione saranno vaccinati contro il Covid-19. Lo fa sapere una nota della Regione, informando della riunione tenuta a Napoli tra il Direttore generale tutela della salute regionale, i tre direttori generali delle ASL della Città metropolitana di Napoli e il Presidente dell’Ordine dei medici e professioni sanitarie di Napoli e Provincia, Silvestro Scotti. Si è stabilito di portare all’esame della Unità di Crisi la proposta di vaccinare tutti gli iscritti all’Ordine dei Medici di Napoli e delle altre province della Campania. Sono inclusi: medici, odontoiatri, professioni sanitarie, ostetriche, psicologi, infermieri.
CAMPANIA NELLA ZONA GIALLA FINO AL 16 GENNAIO: LE REGOLE
La Campania in zona gialla fino al 16 gennaio. Si può circolare all’interno della propria provincia e tra le province, ma entro i confini regionali. Fino al 16 gennaio è sancito dal Decreto-legge n.1-2021 il divieto su tutto il territorio nazionale di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È vietato spostarsi dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Sono aperti i negozi, ma anche bar e ristoranti fino alle 18.
Per conoscere le restrizioni
- Infografica con sintesi misure di contenimento nelle aree gialla, arancione e rossa
- Domande e risposte sito Governo