In questo tutorial mostreremo 5 Alberi Misteriosi che provengono dall’Inferno.
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Alberi Misteriosi – Visione consentita con un adulto
IlĀ canto tredicesimoĀ dell’InfernoĀ diĀ Dante AlighieriĀ si svolge nel secondo girone delĀ settimo cerchio, dove sono puniti iĀ violentiĀ contro sĆ© stessi; siamo all’alba del 9 aprileĀ 1300Ā (Sabato Santo), o secondo altri commentatori del 26 marzoĀ 1300.
DanteĀ eĀ Virgilio, attraversato ilĀ FlegetonteĀ grazie all’aiuto delĀ centauroĀ Nesso, incontrato nel precedente canto, si ritrovano in unĀ boscoĀ tenebroso (l’intero episodio ha un precedente nell’EneideĀ virgiliana, al canto III, vv. 22 sgg.).Ā
Dante “coglie” un ramicello da un grande arbusto e viene sorpreso dal grido “PerchĆ© mi schiante?” seguito dal fuoriuscire di sangue marrone dal punto reciso. Di nuovo arrivano parole dalla pianta “PerchĆ© mi scerpi? / non hai tu spirto di pietade alcuno? / Uomini fummo, e or siam fatti sterpi” (vv. 35-37) cioĆØ “perchĆ© mi laceri? Eravamo uomini e ora siamo piante, perciò la tua mano dovrebbe essere più clemente”. Al che Dante impaurito lascia subito il ramo.
La figura dell’albero sanguinante ĆØ ripresa dal III canto dell’Eneide, dove si narra dell’episodio diĀ Polidoro:Ā Enea, sbarcato sulle rive del mare diĀ Tracia, vuole preparare un’ara e strappa alcuni rami da una pianta, ma dal legno troncato esce sangue, seguito, dopo alcuni tentativi, dalle parole di Polidoro, l’ultimogenito di reĀ Priamo, che in segreto lo aveva affidato al re di Tracia affidandogli un’ingente quantitĆ d’oro perché TroiaĀ era sotto assedio. Egli si ĆØ trasformato in pianta dopo essere stato trucidato e crivellato dalle frecce diĀ PolimestoreĀ per impadronirsi del suo oro. Polidoro a questo punto invita Enea a lasciare al più presto quella terra maledetta. Al verso 48 Dante ammette di aver usato come fonte Virgilio, anzi ĆØ il poeta stesso che dice come quella scena Dante l’abbia veduta giĆ nella “sua” rima.
A questo punto Virgilio dice che se Dante avesse saputo non avrebbe tagliato il ramoscello, ma in veritĆ era necessario che Dante lo recidesse per il processo pedagogico dellaĀ Commedia, affinchĆ© conoscesse la pena di questi dannati e promette che comunque in riparazione del danno, se vorrĆ presentarsi, Dante potrĆ ricordarlo tra i vivi. Ā
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